Si erano presentati in molti per il «Crunch…menu con insetti» nel locale milanese (la Sidreria ndr). Piatto forte il budino al cioccolato con menta e scorpioni, ultima portata, dopo le polpettine di riso nero e vermi, la focaccia con provola e grilli, l’insalata di mele e insetti misti. I commensali hanno fatto in tempo soltanto a vedere sfilare i piattini gustosi, prima che fossero sequestrati dai medici veterinari della Asl. Api, vespe, larve della farina, bachi da seta, scorpioni (essiccati) sono finiti sotto chiave.
Ad oggi, in attesa di accertamenti e della documentazione che ne attesti la provenienza, il sequestro è solo di tipo «sanitario». Ed è un obbligo di legge eseguirlo da parte degli organismi che operano per la prevenzione della nostra salute. Ma potrebbe in poche ore tramutarsi in sequestro penale. Infatti, gli insetti nella Comunità europea non possono essere considerati «novel food». E non c’è legge che ne consenta la somministrazione. Né c’è la deroga, che dovrebbe arrivare in occasione di Expo 2015 ma esclusivamente per i locali aperti nel «recinto» dell’esposizione universale. La Regione, intanto, s’è portata avanti e ha rinforzato con sei unità la squadra dei veterinari specializzati nei controlli alimentari di Asl Milano (Progetto Expo). A loro competeranno i controlli su container con merci importate durante i sei mesi dell’evento .
C’è chi ha protestato vivacemente durante il sopralluogo. Per quel menù con vegetali e insetti i commensali erano disposti a spendere 30 euro (bevande escluse). Chissà cosa avrebbero fatto, trovando un vermetto nell’insalata prelavata e confezionata al super sotto casa, o minuscoli insettini nell’acqua minerale di una nota marca per la quale proprio ieri è scattata un’allerta in Lombardia, costringendo gli stessi professionisti a recarsi nei supermercati per il sequestro di migliaia di partite.
Gli insetti del «Crunch…» pare siano stati acquistati su Internet da un allevamento del Nord Italia, sul quale la Asl ha avviato una richiesta di accertamenti. In Italia, infatti, vi possono essere allevamenti artigianali per produrre insetti solo destinati ad animali entomofagi/insettivori (uccelli, rettili, anfibi), non per il consumo alimentare umano. «La valutazione del rischio dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie circa gli insetti come alimento – spiegano i medici veterinari – annovera numerosi articoli riguardo le qualità nutrizionali sul consumo di insetti ma è carente di documentazione dal punto di vista della sicurezza igienico sanitaria.
Gli insetti come altri alimenti di origine animale possono essere contaminati da microrganismi, parassiti, contaminanti, residui chimici, nonché possibili reazioni allergiche date dalla composizione degli esoscheletri assimilabile a quella dei crostacei». I titolari del locale si sono difesi dicendo che «è la Fao a dire che gli insetti sono il cibo del futuro». Ma non basta per lanciarsi in sperimentazioni in una sorta di anteprima di Expo. Nelle cucine del locale sono stati così sequestrati circa 50 chilogrammi di «contaminati» o «contenenti» insetti pronti per essere somministrati. Un’enormità, conoscendo il peso di api e larve.