BIO, PREZZI ALTI?

Si sente parlare sempre più spesso di biologico. Quando si pensa a questi prodotti, vengono in mente termini come sano, buono, sostenibile ma, purtroppo, anche caro.

 

 

 

È interessante capire le dinamiche di un mercato che raggiunge dimensioni considerevoli nell’export ma non nell’ambito domestico.

Cosa influisce maggiormente sul prezzo? Certamente l’inflazione ha un peso rilevante, ma anche il processo di filiera gioca la sua parte.

Cercheremo di darne spiegazione attraverso la testimonianza di Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea, azienda agricola siciliana con 220 ettari interamente dedicati alla produzione biologica: zucchine, ciliegini, fagiolini, mini angurie e, soprattutto, carote, il suo prodotto di punta; non a caso, infatti, fa parte del Consorzio della Carota di Ispica IGP.

L’azienda utilizza macchinari innovativi, veloci e altamente performanti, oltre a essere autonoma da un punto di vista energetico. Sostenibile anche dal punto di vista sociale, ha vinto per 5 anni consecutivi il premio Welfare Index PMI per il rispetto del territorio e la tutela dei lavoratori. È fortissima nell’esportazione, con l’80% della produzione destinata alla MDD di insegne europee (Marca Del Distributore. Si tratta di prodotti commercializzati all’interno dei punti vendita della GDO con lo stesso brand dell’insegna). Giadone spiega: «In Italia, il biologico non cresce perché troppi intermediari fanno rialzare i costi: la carota bio in Danimarca è più conveniente che in Italia».

Si evince che la soluzione per abbassare il prezzo al consumatore finale sta nella scelta da parte della GDO di acquistare direttamente dal produttore. Entriamo nel merito facendo un esempio. Natura Iblea vende a catene di supermercati del Nord Europa la confezione di carote da 1 kg a 1,05 €; questi le rivendono a 1,60 €, non facendo quindi lievitare il prezzo. Ciò non avviene in Italia, dove packaging e intermediazione fanno salire vertiginosamente le cifre. I nostri supermercati comprano da intermediari che, a loro volta, acquistano da diversi produttori. Il risultato è che si sale a 1,65 € per mezzo chilo. A questo prezzo il consumatore è, senz’altro, meno invogliato all’acquisto.

All’interno del panorama domestico esiste una “mosca bianca” con cui Natura Iblea collabora: si tratta del Gruppo Arena Decò. Quest’ultimo compra prodotti bio senza ricorrere a ulteriori intermediari. Comprese le ragioni dei rialzi, si rivolge direttamente al produttore, così da poter offrire prodotti bio con un prezzo più competitivo.

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

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