È nata da qualche mese, è stata studiata da gastroenterologi ed è dedicata a chi soffre di disturbi alimentari. L’obiettivo è facilitare la scelta di un regime nutrizionale corretto.
L’applicazione
Il nuovo strumento, nato con il patrocinio e la collaborazione dei medici AIGO – Associazione Italiana Gastroenterologi e Endoscopisti Digestivi Ospedalieri, mette a disposizione di dottori e pazienti una serie d’indicazioni per impostare il regime alimentare più adatto ad affrontare le diverse patologie di cui si soffre. L’obiettivo è aiutare a fare scelte adeguate, a cominciare da quando si fa la spesa fino a quando si preparano i pasti quotidiani. Questo significa anche conoscere meglio le caratteristiche degli alimenti, la loro composizione e i loro effetti, per evitare quelli che potrebbero avere esiti collaterali imprevisti e non graditi.
Per chi non ha particolari problemi, il CREA, il principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, pubblica da diversi anni le “Linee Guida per una sana alimentazione”, che costituiscono, insieme ai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia), uno strumento di orientamento delle politiche alimentari del Paese. Entrambi i documenti sono pienamente condivisi dal mondo della scienza. I LARN riportano le raccomandazioni sulle quantità necessarie di nutrienti e di energia. Le Linee Guida indicano con quali scelte alimentari, a seconda delle tradizioni e delle abitudini locali, si possono soddisfare i LARN. Si tratta di una serie di direttive collegate che hanno come scopo ultimo quello di migliorare le scelte alimentari della popolazione.
Ma per chi invece ha problemi, c’è di più. Un team di medici specialisti in gastroenterologia ha studiato CheMangio, la prima applicazione, completamente gratuita, sviluppata con il prezioso sostegno scientifico dell’Associazione citata. L’intento, da un lato, è di supportare il medico nella gestione dei pazienti che soffrono di disturbi gastrointestinali, e, dall’altro, di permettere al paziente di avere sempre a portata di mano la risposta alla domanda: “cosa è meglio che mangi?”; ma anche: “cosa non è opportuno che mangi?”
L’applicazione, scaricabile e utilizzabile con qualsiasi smartphone (CheMangio è disponibile sia per il sistema operativo iOS sia per Android), è di facile impiego e permette al paziente di creare un proprio profilo in cui inserire le imprescindibili propensioni alimentari (per esempio: io sono onnivoro, oppure vegetariano, vegano, fruttariano, crudista, ecc.), oltre alle restrizioni legate alla patologia di cui soffre. Grazie all’accurato lavoro del comitato scientifico che ha ideato l’applicazione, passando in rassegna le evidenze scientifiche relative a più di 10 disturbi gastrointestinali, il paziente vede quali alimenti e bevande può consumare in sicurezza rispetto ai fastidi che lo affliggono, con una sezione contenente anche consigli e ricette, create da nutrizionisti, in continuo aggiornamento, in linea con i dati inseriti nel profilo.
Gli italiani che soffrono di patologie croniche sono circa 24 milioni, e di questi moltissimi hanno problemi di varia gravità legati all’apparato gastrointestinale, come colon irritabile, gastrite, reflusso gastroesofageo, colite ulcerosa, malanni al fegato… Tutti questi disturbi concorrono a rendere, nel lungo periodo, le malattie dell’apparato digerente come seconda causa di ricovero e di morte in Italia dopo quelle cardiovascolari. La diverticolosi, per esempio, cresce con l’età: sul 30% intorno ai 50 anni, al 65% circa nell’anziano con più di 80 anni. Il sovrappeso e l’obesità sono condizioni in costante aumento anche nei giovani. La pandemia di Covid è stata deleteria in particolare per loro e ha provocato un notevole incremento di questi malanni. Le nuove diagnosi riguardano infatti soprattutto giovani nella fascia di età 25-34. Lo smart working ha moltiplicato per esempio il consumo di merendine e snack. Più in generale, molti italiani hanno cominciato a nutrirsi in modo malsano, con pasti irregolari e poco nutrienti.
Trovare uno specialista, anche se solo digitale, sempre a portata di mano, facile da consultare, è una grande opportunità.
L’efficacia di quest’App è già stata ampiamente dimostrata. I pazienti possono per esempio sapere cosa comprare, e cosa evitare, quando fanno la spesa al supermercato o alle botteghe sotto casa. E, di conseguenza, cosa cucinare e mangiare per limitare i propri disturbi. Anziché fornire una lista con qualche dozzina di alimenti ai pazienti disorientati sull’alimentazione corretta da seguire, in questa applicazione si trovano circa 1.000 alimenti e centinaia di ricette. Questo strumento digitale è dotato, inoltre, di una sezione “Medici” che, grazie al processo di geolocalizzazione, permette non solo al paziente di trovare il medico a lui più vicino, ma anche al medico di gestire i pazienti di zona per eventuali studi e progetti.
Paola Chessa Pietroboni