C’è chi li ama alla follia e chi non può sentire nemmeno la minima traccia del loro sapore: si sa che in cucina il gusto è estremamente soggettivo. È il caso dei peperoncini, uno degli alimenti più controversi della cucina italica (e non), in grado di dividere i palati delle persone che sentono andare a fuoco la propria bocca e le proprie papille gustative.
Il peperoncino è una pianta annuale, appartenente alla famiglia delle solanacee, vale a dire la stessa di patate, melanzane, pomodori e tabacco. Con queste piante condivide l’origine: infatti, tutte provengono dall’America del Sud, da dove furono raccolte e importate in Europa dal nostro Cristoforo Colombo.
La pianta, che può raggiungere il metro di altezza, produce foglie verdi e fiori bianchi dai quali poi si sviluppano i frutti che giungono sulle nostre tavole. In base alla loro tipologia, il frutto può assumere colore verde, giallo, rosso, arancione, viola, marrone e addirittura nero (però abbiamo come l’impressione che sia abbastanza da evitare). Raggiungono una dimensione compresa tra i 2 e 10 cm e la forma può variare: da corno a sferica, da affusolata a cubica.
La loro piccantezza è dovuta alla capsaicina, un alcaloide presente all’interno del frutto, la cui concentrazione è variabile. E come sempre le nonne hanno ragione: fanno bene al sangue e alla circolazione. Infatti, la capsaicina è anche rubefacente, cioè è in grado di stimolare e aumentare il flusso sanguigno. I benefici riguardano anche preparati in grado di combattere l’artrite e i dolori muscolari.
E chi sarà arrivato fin qua, probabilmente si starà chiedendo quando faremo chiarezza sui poteri afrodisiaci del peperoncino. Ad ogni latitudine e longitudine, in ogni cultura è sempre esistita una connessione fortissima tra peperoncino ed eros. Quando giunse in Europa fu bollato addirittura come peccaminoso perché in grado di evocare “insani propositi”. Andando alla ricerca di prove scientifiche, è facile capire come, contenendo un vasodilatatore, agisca in tal senso. Inoltre, contiene vitamina E, che stimola la libido e favorisce la fertilità di entrambi i sessi.
La più grande collezione al mondo di peperoncini (ben 1500 specie) si trova in Italia, in particolar modo a Torre del Lago. Una quantità straordinaria che proviene da ogni parte del globo, ciascuna con il suo livello di piccantezza e particolarità. Basti pensare che si conserva la varietà denominata Baci di Satana… Assaggiandola sembrerà di stare all’inferno.
Il viaggio nel mondo piccante termina qui, sperando che anche solo al pensiero non siate andati a fuoco.
Gabriele Gatti