Quando il packaging soddisfa non solo la vista ma anche l’olfatto: parliamo di blend, o mixaggi, ma anche di carni e salumi.
Primo esempio: gli involucri di Mixcycling – spin-off dell’azienda vicentina di tappi Labrenta – per blend particolari. In questo caso, è stato studiato un packaging realizzato con lo scarto di produzione della bevanda alla camomilla e con il residuo di distillazione dell’olio essenziale di lavanda. Il risultato non è solo esteticamente attraente ma è arricchito da una piacevole profumazione rilasciata dalle fibre che compongono la confezione. Si tratta di un processo di lavorazione degli scarti che prevede più fasi: selezione dei fili vegetali; macinazione; trattamento brevettato che permette di sanificare e aumentare l’adesione tra la fibra e le macromolecole cosiddette “trasporto”; miscela con un polimero termoplastico – che può cioè essere fuso e rimodellato diverse volte – sia convenzionale sia riciclato, biobased o biodegradabile. Una volta consumato il contenuto, vien voglia di conservare il contenitore: un intelligente modello di sostenibilità.
Secondo esempio: le buste di carni, salumi o insaccati. In questo caso, capita che dalla confezione appena aperta emani un odore non particolarmente gradevole, che non dipende dalla cattiva qualità o dalla scorretta conservazione ma dalla presenza di composti organici volatili, come gas, acidi organici, alcoli, dovuti allo sviluppo di alcuni gruppi di microrganismi. SIAD, Società Italiana Acetilene e Derivati, tra i principali gruppi chimici italiani, specializzata nella produzione e distribuzione di gas e tecnologie all’avanguardia, ha sviluppato, grazie alla collaborazione con Almi, leader nella produzione di ingredienti e aromi, Aroma+, un sistema di food packaging, in atmosfera modificata e aromatizzata, capace di valorizzare le caratteristiche dei confezionati deperibili. Limitando la presenza delle molecole responsabili dei cattivi odori, si salvaguardano l’aspetto e il profumo originario del prodotto, senza alterarne il gusto. Si tratta di una tecnologia che richiede un’installazione semplice e poco ingombrante, e dunque si può facilmente integrare nei processi di lavorazione. Un’ulteriore prerogativa è la possibilità di scegliere tra un’intera gamma di aromi. L’approccio è ecosostenibile: si estende la vita degli alimenti evitando di gettarli prima del dovuto.
La redazione