Tecnologie smart e digitali. Su questo si è lavorato nell’Open Day LIDO del Centro Laimburg.
Il Centro di Sperimentazione Laimburg, fondato nel 1975 in Alto Adige, si occupa di ricerca per l’agricoltura e la qualità degli alimenti. Ne abbiamo già parlato l’anno scorso, sottolineando il fruttuoso legame che si è creato tra il territorio e il Centro, che applica le sue indagini ai problemi concreti del mondo agricolo.
Attraverso attività di sperimentazione e d’analisi, il Centro realizza infatti innovazioni per le coltivazioni e la trasformazione agroalimentare, garantendo nella sua Regione prodotti agricoli di alta qualità per l’intera estensione della catena alimentare, dal seme al prodotto finito, dando così un contributo concreto allo sviluppo delle aziende agricole locali. Ogni anno, le oltre 200 persone che lavorano al Centro si dedicano a circa 350 progetti di ricerca, sia nei laboratori a Vadena e al NOI Techpark, il parco tecnologico e scientifico di Bolzano, sia sui campi sperimentali dell’Agenzia Demanio provinciale, con la quale si mantiene una storica collaborazione.
LIDO
Vediamo adesso che cosa è LIDO – Laimburg Integrated Digital Orchard (Frutteto integrato): è un laboratorio digitale a cielo aperto. Si estende su circa un ettaro di frutteto e vigneto e offre un’infrastruttura moderna per lo sviluppo e l’innovazione nel campo della digitalizzazione e della robotica. Queste nuove tecnologie hanno un grande potenziale che mettono a disposizione di un’agricoltura sostenibile per il futuro, soprattutto nel caso di frutticoltura e viticoltura.
Il filo conduttore di LIDO per il 2023 è l’irrigazione intelligente. Il laboratorio a cielo aperto è a disposizione di enti di ricerca, aziende e start-up per testare tecnologie, prototipi e prodotti.
Sono già 14 le realtà che hanno risposto all’invito e hanno installato sensori tra i filari di LIDO. E sono oltre 10 le tecnologie presentate durante l’Open Day del 10 ottobre 2023 a Vadena, dai sensori per la misurazione dell’umidità del suolo o della traspirazione fogliare a sofisticati sistemi di irrigazione smart. Gli oltre 120 partecipanti hanno avuto l’opportunità di vedere i sistemi e i sensori in azione in condizioni reali in campo e di scambiare idee direttamente con gli operatori e il team di ricerca del Centro Laimburg. L’obiettivo è di far progressi in agricoltura, sperimentando in questo caso su circa un ettaro di frutteto e vigneto. Si ritiene infatti che la digitalizzazione e la robotica abbiano un grande potenziale se l’obiettivo è appunto creare un’agricoltura sostenibile.
Quest’anno l’attenzione si concentra sull’uso di sensori per misurare l’umidità del suolo e lo stress idrico delle piante. Durante l’Open Day LIDO è stato presentato, per esempio, il piccolo sensore fogliare FylloClip, per il rilevamento precoce dello stress idrico sulle piante. È in grado di misurare in tempo reale il tasso di evaporazione dell’acqua (traspirazione), mettendola in relazione con l’intensità della radiazione solare. Se l’apporto idrico è sufficiente, le foglie traspirano finché sono esposte alla luce solare. Nel caso di stress idrico, le piante bloccano la traspirazione per arginare la perdita di acqua. FylloClip rileva questo andamento e lo mostra in forma di grafico. Tramite smartphone è possibile osservare tale dinamica e intervenire quindi tempestivamente con l’irrigazione, ancora prima che la pianta mostri sintomi visibili come l’appassimento delle foglie.
Laboratori nel meleto e nel vigneto
Il meleto ha una superficie di 0,65 ettari ed è situato nel fondovalle. Per consentire un periodo più lungo possibile per la raccolta di dati, è stata messa a dimora la varietà a maturazione tardiva Rosy Glow / Pink Lady®, allevata con un sistema particolarmente adatto all’impiego di robot.
Il laboratorio di viticoltura si trova in un vigneto di 0,4 ettari con terrazze e una pendenza del 70%, coltivata con la varietà Chardonnay.
Entrambe le strutture sono dotate di fibre ottiche ed elettricità per garantire l’alimentazione e la trasmissione veloce dei dati. Inoltre, è presente un container con una postazione di lavoro direttamente nelle strutture, attrezzato per controllare e monitorare i dispositivi nei campi. I dati raccolti dai diversi sensori confluiscono in un database comune, che consente di comprendere meglio le relazioni complesse tra dati.
La necessità di una produzione più sostenibile ed efficiente in termini di risorse, i cambiamenti climatici e la mancanza di manodopera specializzata sono tra le sfide più importanti che l’agricoltura altoatesina deve affrontare. La digitalizzazione e la robotica possono offrire una risposta promettente.
Concludiamo con una riflessione del direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg, Michael Oberhuber: «… l’innovazione digitale e le tecnologie intelligenti dovrebbero rendere l’agricoltura pronta per il futuro. Tuttavia, l’uomo non deve essere sostituito in questo processo, ma deve rimanere il fulcro per implementare con successo le innovazioni».
Paola Chessa Pietroboni