Nel numero precedente di CiBi avevamo dato delle indicazioni generali su come leggere le etichette alimentari, a quali ingredienti presenti negli elenchi prestare maggiore attenzione e come interpretare le tabelle nutrizionali dell’alimento. Continuiamo l’analisi e scopriamo, nello specifico, le specifiche parti dell’etichetta utili per orientare le nostre scelte di acquisto. All’inizio può sembrare una fatica inutile, ma col tempo potreste affezionarvi…
Denominazione
Il nome di un prodotto si presenta in due forme: quello commerciale, di fantasia, e quello di legge che identifica l’alimento, inquadrandolo in una precisa categoria. Imparate a fare attenzione al nome di legge, perché in molti casi quello di fantasia è ingannevole. Per esempio, nel caso di un semplice succo di frutta, è opportuno sapere che il nome di legge distingue prodotti all’apparenza simili: il succo deve essere infatti costituito dal 100% di frutta, il nettare dal 50% e la bevanda da almeno il 12%.
Corpus dell’etichetta
È la “carta d’identità” del nostro alimento e, per legge, deve indicare:
- i valori nutrizionali per 100 g di prodotto quali: Kcal, proteine, carboidrati (di cui zuccheri), grassi (di cui saturi), sale. Il contenuto di fibra non è obbligatorio;
- tutti gli ingredienti in ordine decrescente (da quello presente in maggior quantità) inclusi additivi ed enzimi. Gli additivi vengono indicati con il loro nome, oppure con la lettera E seguita da un numero a tre o quattro cifre.
Da E100 a E199 | Coloranti |
Da E200 a E299 | Conservanti |
Da E300 a E399 | Antiossidanti e correttori di acidità |
Da E400 a E499 | Addensanti |
Da E500 a E599 | Additivi |
Da E600 a E699 | Esaltatori di sapidità |
Da E700 a E1999 | Additivi vari (tra cui – da E950 a E968 – edulcoranti) |
Data di scadenza
È indispensabile indicare la data di scadenza e le modalità di conservazione. Come già anticipato nel numero di febbraio 2019 di CiBi, bisogna fare attenzione alla differenza tra:
- “da consumarsi preferibilmente entro…”, termine non tassativo, utilizzato per prodotti poco deperibili, come pasta o cibi in scatola;
- “da consumarsi entro…” con indicazione di giorno, mese e anno. Dopo tale data, non è garantita la freschezza dell’alimento.
Allergeni
È obbligatorio inserire l’elenco degli allergeni pur se presenti in quantità minime o qualora vi sia anche solo il rischio di contaminazione. In tal caso troveremo scritto “può contenere tracce di …” oppure “prodotto in uno stabilimento che utilizza anche…”. I principali allergeni sono: glutine, pesci e crostacei, latte e lattosio, uova, soia, frutta a guscio, solfiti.
1. Cereali contenenti glutine e prodotti derivati |
8. Frutta a guscio |
2. Crostacei e prodotti a base di crostacei e loro derivati |
9. Sedano e prodotti a base di sedano |
3. Uova e prodotti a base di uova |
10. Senape e prodotti a base di senape |
4. Pesce e prodotti a base di pesce |
11. Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo |
5. Arachidi e prodotti a base di arachidi |
12.. Anidride solforosa e solfiti |
6. Soia e prodotti a base di soia |
13. Lupini e prodotti a base di lupini |
7. Latte e prodotti a base di latte (incluso lattosio) |
14. Molluschi e prodotti a base di molluschi |
Altre indicazioni obbligatorie
Per legge non possono mancare: il luogo d’origine dell’alimento, la quantità netta, il titolo alcolometrico per le bevande alcoliche, il lotto, le indicazioni sul produttore e il luogo di produzione.
Come scegliere quindi un alimento in base alle informazioni fornite dall’etichetta? Ecco 3 semplici regole:
- ricordatevi che la scelta deve essere effettuata in base al vostro bisogno nutrizionale;
- prediligete una lista degli ingredienti corta;
- fate attenzione all’ordine in cui compaiono gli ingredienti.
Ora avete tutti gli strumenti per una scelta consapevole. Buona spesa!
Andrea Fossati ed Elisabetta Amoruso