L’ACQUA TONICA: DALLA MEDICINA ALLA MIXOLOGY

Un soft drink, una bevanda gassata aromatizzata dal sapore tendenzialmente amaro.

Questo capitolo della nostra rubrica ha come protagonista un “tappo” insolito rispetto ai precedenti: quello dell’acqua tonica. In origine, nel XVIII secolo, veniva somministrata come bevanda antimalarica ai soldati britannici nelle colonie dell’India e in altre località tropicali dell’Impero. Era miscelata con acqua e chinino, l’ingrediente principale nonché la chiave del suo potere di prevenzione: un alcaloide che si ricava dalla corteccia dell’albero della china, responsabile del gusto amaro. I soldati inglesi, proprio per contrastarne l’intenso sapore, iniziarono ad aggiungere bevande aromatiche, in particolare gin. Da qui è iniziata la storia del popolare e amatissimo Gin Tonic.

 

 

Dobbiamo però aspettare il 1858 e il brevetto di Erasmus Bond per l’ufficializzazione di un’acqua tonica allora chiamata “improved aerated liquid” (liquido aerato migliorato).

 

Di cosa si tratta

L’acqua tonica, in inglese tonic water, è una bibita dolce a base di acqua e glucidi semplici.

Oggi è nettamente diversa da quella propinata alle truppe inglesi ed è il risultato di diverse sperimentazioni. All’acqua vengono aggiunti: anidride carbonica, zucchero, acido citrico, conservanti come sorbato di potassio, benzoato di sodio e chinino di sintesi – in alcuni casi, estratto dalla corteccia della pianta di china e ciò rende la bevanda più naturale –.

 

Proprietà

Le virtù benefiche non si limitano alla prevenzione della malaria; infatti, il composto alcaloide contenuto nella bevanda e organizzato in cristalli bianchi è antipiretico, antinfiammatorio, analgesico e aiuta la digestione.

È ottimo per i crampi alle gambe anche se, indubbiamente, il beneficio principale è l’idratazione. Non contiene elementi nutrizionali in quantità significative, tanto da essere considerata una bevanda “vuota”. Bisogna però fare attenzione allo zucchero: una lattina di acqua tonica ne contiene 32 grammi.  Secondo le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), con una sola bottiglietta da 250 ml si raggiunge quasi la metà della soglia consentita nell’arco di una giornata, ovvero un massimo di 50 grammi di zuccheri semplici aggiunti.

Una caratteristica curiosa della tonica è che, con l’esposizione ai raggi ultravioletti, appare fluorescente grazie alla presenza di chinino.

 

Utilizzo

L’uso dell’acqua tonica, oggi non più terapeutico, è cambiato nel corso del tempo e attualmente viene principalmente impiegata nella mixology. La differente modalità di consumo ha portato a una modifica del mix e dei quantitativi dei suoi ingredienti: la dose di chinino usata per la produzione è nettamente inferiore, ma è aumentato il contenuto di zucchero.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense prescrive che la percentuale di chinino deve essere pari a 83 parti per milione, cioè 83 mg/kg di bevanda.

Un eccesso di questa sostanza può portare: vomito, diarrea, disturbi visivi e auditivi.

La tonica è un ottimo mixer: è, infatti, la regina assoluta dei cocktail, ideale per armonizzare ed esaltare i long drink. In commercio ne esistono molte varietà abbinabili ai diversi distillati; sempre più spesso le aziende produttrici di drink analcolici aggiungono alla loro offerta una vasta gamma di tonic water profumate.

Negli ultimi anni sono nate bevande aromatizzate a base di acqua tonica con aggiunte di limone, lime, lavanda, gelsomino, mirtilli, frutta, bacche di ginepro, rabarbaro, cardamomo, pepe, zenzero e molto altro. Dalle neutrali più classiche a quelle botaniche, floreali, fruttate, speziate, leggere o profumate, agrumate, morbide o secche fino alle più strong per i palati audaci.

La water tonic si può anche bere in purezza, ma non tutti ne apprezzano il sapore amarognolo.

 

Commercio e classificazione

È piuttosto facile da reperire, online o nei supemercati.

Tra i brand più popolari troviamo: Schweppes, Polar, Q Mixers, Canada Dry e Fever Tree.

Esistono anche marchi di aziende di minori dimensioni con una diffusione ridotta che rendono il ventaglio dell’offerta sul mercato molto ampio.

Ci sono le acque toniche Indian: le classiche, dal gusto secco e amaro e dal colore cristallino, ideali per chi ama bibite dry bitter.  Troviamo poi le Botanical, realizzate dalla macerazione e dalla distillazione di sostanze vegetali come spezie, fiori, radici, erbe officinali, più morbide e seduttrici, sono spesso colorate. Esistono anche prodotti premium più naturali o versioni light (slim-line).

Nelle toniche ipocaloriche, gli agenti dolcificanti alternativi sostituiscono gli sciroppi a base di glucidi, così da ottenere una minore quantità di zucchero e indice glicemico.

Il mondo del biologico si è spinto anche in questo settore; infatti, molte vantano certificazioni sull’origine organica delle materie prime contenute.

Assodato che non può sostituire l’acqua minerale – un’alternativa consigliabile è la soda – resta una freschissima bevanda e un grande aiuto per fronteggiare il caldo estivo.

Gusti nuovi, rivisitati per soddisfare consumatori sempre più esigenti.

A ciascuno il suo. Qual è il vostro preferito?

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

 

 

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