ACQUA DI MARE

L’uso gastronomico e alimentare dell’acqua di mare, sia per la cottura sia per la conservazione dei cibi, ha sempre più successo. Moda del momento? Molti esperti del settore concordano nel definire questo ingrediente “il futuro dell’arte culinaria”, sostenendo che l’acqua salata del mare sia l’arma segreta della cucina: esalta il sapore dei piatti a base di pesce e molluschi, insaporisce stufati e piatti di riso. È inoltre l’ideale per idratare il pesce fresco o surgelato prima della cottura.

 

 

 

 

Apripista in Europa è stata la Spagna, dove l’acqua marina, oggi un must, viene usata in particolar modo come condimento base per diversi piatti di pesce. Una delle prime – e ora tra le più diffuse – è l’Agua de Mar, commercializzata in bottiglia, anche a livello internazionale, dal gruppo Lactoduero. Nel 2018 sempre in Spagna è stata lanciata l’ormai popolare “Ocean 52”, una bevanda salutistica e sostenibile (oltre il 50% dei profitti è destinato alla protezione degli oceani).

 

Ma torniamo a casa nostra, dove questo “health drink” (ovvero bevanda salutare) non è ancora arrivato causa Covid. Però, sempre più spesso troviamo prodotti realizzati con acqua di mare; per esempio, i filetti di tonno al naturale Callipo conservati in quella estratta dal mar Ionio, o i pomodori datterini, reperibili da Eataly e prodotti da Finagricola, importante azienda ortofrutticola nella Piana del Sele in Campania.

 

Da dove arriva questo liquido prezioso? Naturalmente, non si può prelevare direttamente dal mare per evitare intossicazioni. Deve essere, infatti, microbiologicamente puro e totalmente privo di veleni come il boro e l’arsenico. L’acqua di mare alimentare attualmente commercializzata viene estratta ad almeno 300 metri di profondità ed è subito desalinizzata, filtrata, controllata, rivitalizzata e purificata a freddo per impedire che venga alterata dal calore.

 

Inoltre, è estremamente importante che non entri in contatto con metalli prima di essere confezionata. È una grande alleata della nostra salute e sono molti i suoi benefici: fornisce all’organismo 96 oligoelementi e preziosi minerali altamente biodisponibili come calcio, iodio, potassio e magnesio. Riduce fino all’86% la quantità di sale/cloruro di sodio normalmente consumata nella dieta giornaliera. Tra l’altro sono stati anche dimostrati diversi vantaggi nella panificazione e alcuni   fornai campani hanno proposto con successo il “pane marino”: farina, lievito e acqua di mare. Più sapore e più salute!

 

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

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