Ho iniziato a assumere acido ialuronico grazie al mio pneumologo, che me lo ha consigliato come anti-infiammatorio, avendo io l’asma bronchiale cronica. Ricercatore appassionato, mi ha fatto vedere tantissimi studi e sono anni che voglio convincerlo a scrivere per noi qualcosa sul tema. Intanto, vi do io due rapide informazioni. Innanzitutto che cos’è. L’ acido ialuronico è un polisaccaride (glicosamminoglicano) naturale. Lo troviamo in tutti i tessuti connettivi e liquidi organici del nostro organismo: pelle, cartilagine delle articolazioni, tendini, pareti vascolari, valvole cardiache, e anche cervello, liquido amniotico!
Ha una capacità unica – quella di attrarre e legare notevoli quantità di acqua – che lo rende fondamentale per un buon funzionamento del nostro organismo. Se siamo idratati, elastici, se le nostre articolazioni sono ben lubrificate, lo dobbiamo all’acido ialuronico. Non stupisce che invecchiamento e perdita di quantitativi di acido ialuronico nel corpo (ne diminuisce la produzione organica), vadano di pari passo. Non solo, è anche un importante anti-infiammatorio, grazie di fatto al suo essere un attrattore di acqua.
Oggi stanno studiando un’altra importante relazione: quella tra predisposizione a sviluppare tumori e basse percentuale di acido ialuronico nel corpo.
Detto tutto questo, arriviamo al dunque. Come lo si può assumere e in che forme si trova?
In sostanza gli acidi ialuronici in commercio si differenziano in base al metodo con cui vengono estratti per poi essere resi integratori alimentari (compresse).
A me è stato consigliato un acido ialuronico “sintetico”, cioè ottenuto dalla fermentazione batterica (e ultimamente anche enzimatica), più puro e efficace ad alto peso molecolare. Ricordo però che se ne trovano tanti in commercio tanti di origine animale, dal momento che fino al 1984, l’acido ialuronico veniva estratto dalla cresta del gallo, dove si trova in alte concentrazioni.
Marta Pietroboni
marta.pietroboni@cibiexpo.it